“Guerra” di Ferdinand Céline può piacere la guerra?

Guerra di Ferdinand Céline può piacere la guerra?

Prima o poi succede: Trovi un libro che non ti piace, un libro che non va proprio giù.

Mi è successo con “Guerra” di Ferdinand Céline.

Una premessa è doverosa, chi mi segue conosce già la mia storia e di Nonno Gualberto, e sa quale sia stato il mio rito di passaggio compiuti i 18 anni.

Per chi non sa a cosa mi riferisco chiedete pure che vi spiegherò.

Tornando a “Guerra” di Céline un libro osannato dalla critica ed edito da Adelphi, mi è successo l’impensabile, non mi è piaciuto leggerlo.

E sapete perchè? 

Perchè la prima volta che l’ho letto l’ho trovato esagerato, cruento, crudo e grezzo. Troppo, veramente troppo.

Ma mi sono dovuto fare una domanda come: 

“Possibile che questo testo sia stato osannato dalla critica e da gente del calibro di Sergio Leone e a me non piaccia?”

La risposta che mi sono dato è stata: La guerra non può piacere, a nessuno.

Céline ha volutamente usato un linguaggio rozzo e greve, Céline ha deliberatamente scelto di parlarci dei dolori, delle allucinazioni e dei drammi personali dei soldati.

Ha dato voce ad una categoria che all’epoca non la aveva.

“Guerra” di Céline, va riletto, e va capito.

Solo a quel punto ci si apre un mondo cupo e tenebroso

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