L’arte di vedere le cose intorno a noi di Rob Walker, attenzione memoria e concentrazione

Rob Walker e l'arte di porre attenzione

Partiamo subito con una domanda: Ti ricordi come si fanno le divisioni a tre cifre? Troppo difficile hai ragione, le divisioni a due cifre? E va bene proviamo ad una cifra?

Io a malapena riesco a fare le divisioni ad una cifra.

Ma cosa voglio dire con queste domande?

Intendo dire che la concentrazione, l’attenzione ed infine la memoria, sono caratteristiche che stiamo perdendo tutti quanti.

Perché?

Sarebbe facile imputare la responsabilità alle nuove tecnologie e smartphone, e sebbene io penso sia in parte vero, non lo farò.

Dirò che noi stessi abbiamo le nostre responsabilità.

Quando è stata l’ultima volta che avete fissato un quadro in un museo per dieci minuti? O una fotografia? O avete riletto un testo qualsiasi per dieci volte?

Il libro di Rob Walker ha in copertina degli occhi stilizzati di colore blu, innegabile che attirino l’attenzione, ma è altrettanto certo che il contenuto del libro vi lascerà perplessi, a me è successo.

Rob Walker ci insegna a sviluppare la nostra attenzione, impossibile direte voi, ed invece io vi sfido a comprare questo libro e mettere in pratica cinque soli esercizi di quelli scritti all’interno del libro.

A caso.

Sentirete il cervello fumare, o una estraneante sensazione di disagio, io l’ho chiamata “ah è così che si faceva?”

Si perché in alcuni casi io stesso mi ero dimenticato come ci si concentrava, distratto dal nuovo post su Instagram, dallo squillo del telefono, o dalla conversazione dei miei vicini di tavolo al ristorante-si mi piace impicciarmi-

L’attenzione è un muscolo che possiamo allenare dice il famoso Seth Godin ( Autore del libro La mucca viola che trovi qui) in quarta di copertina.

Vi garantisco che pensare al mio muscolo attenzione mi ha fatto un poco senso, ma è vero.

Ho allenato il mio muscolo attenzione con questi esercizi consigliati da Rob Walker, e ve ne descrivo uno a titolo di esempio:

Notate una cosa nuova ogni giorno, anche sei pendolare, o se stai in auto cerca te di notare un dettaglio ogni giorno, quel cartello ieri non c’era, oppure questo negozio è nuovo, o ancora guarda come è vestito questo, calzino giallo e via dicendo…

Ogni esercizio è caratterizzato da un segnale di difficoltà, quello citato prima è basilare ha difficoltà uno, ma mettiamo che si provi ad alzare il livello:

Fissate un’opera d’arte- qualunque genere vi piaccia- per quindici minuti consecutivi senza interruzioni.

Difficile vero? La sindrome da arto mancante vi porta a cercare il cellulare nella tasca? O vi guardate intorno per non sentirvi a disagio?

Avreste mai pensato che esiste uno “slow art day” che potete vedere qui, un giorno in cui molte persone dedicano tempo ed attenzione a fissare le opere d’arte.

Dopo avere letto il libro ed applicato i principi, e fatto gli esercizi proposti, lo sapete cosa mi è successo?

Mi sono accorto che ero più concentrato, capivo meglio i discorsi delle persone con le quali parlavo, ricordavo meglio un testo che leggevo, anche giornalistico, e osservavo dei dettagli di colore per le strade che prima non osservavo.

Non sono esercizi fini a sé stessi, ci aiutano in un mondo sempre più veloce a non perdere l’orientamento e la nostra bussola interiore.

Voto 8,5.

Per chi ci tenesse a saperlo, ho imparato di nuovo come si fanno le divisioni a due cifre, ma per farlo confesso ho cercato su Google.

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