“Il ballo delle pazze” è il primo romanzo dell’autrice Victoria Mas.

E quindi?

Partenza fenomenale, ma andiamo con calma.

In appena 180 pagine circa saremo travolti da un romanzo toccante in cui le donne e le loro storie si intrecciano nel sanatorio mentale di Parigi, La Salpetriére.

L’argomento è difficile: parlare di sanità mentale, di repressione maschile, di rapporti famigliari lacerati non è facile si rischia il pietismo.

Invece la scrittrice Victoria Mas non sbaglia un colpo, raccontando della protagonista Eugénie la quale è in grado di comunicare con gli spiriti delle persone che non ci sono più.

La sua famiglia borghese, per primo il padre dispotico, non accetteranno mai questo affronto al proprio onore, preferendo piuttosto internarla in un sanatorio mentale per alienate, così venivano chiamate le pazienti del Sanatorio mentale , La Salpetriére.

Qui la vita di Eugénie si incrocia con quella della donna a capo del reparto: Geneviève, la quale ha una ferita del passato che nasconde.

Sopra a tutte queste protagoniste ci sta l‘uomo a capo del Sanatorio il Dottor Charcot, lui sarà il padrone di tutte queste vite.

E si ho scritto Padrone, questo fa capire con quali tinte venga tratteggiato il personaggio.

Quante vite si incrociano alla Salpetriére, ma noi vorremo sapere soprattutto della protagonista Eugénie, perché sappiamo quanto sia ingiusto che si trovi lì dentro internata.

Ho amato questo romanzo dall’inizio alla fine e non mancano i colpi di scena.

Sono arrivato a leggerlo dopo avere letto “Follia” di Patrick McGrath, e dopo “Casa di Foglie” di Danielewski di cui ho parlato qui, le tematiche sono infatti per me vicine e pertinenti.

Lo consiglio a tutte le persone che vogliono leggere una storia avvincente presa da episodi di vita reale, la stessa autrice nelle sue interviste racconta quanto le sue fonti la abbiano sconvolta mentre cercava materiale sui sanatori Parigini.

Non è facile chiudere una piaga simile, ma almeno si può provare ad approfondirla.

Libro consigliatissimo